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GMG Lisbona 2023

Sono Giacomo, vicepresidente del settore giovani della Diocesi di Cesena-Sarsina e uno tra gli accompagnatori di un gruppo di ragazzi e giovani in viaggio per Lisbona.

Per descrivere un’esperienza così importante e intensa come quella della Giornata Mondiale della Gioventù nell’occasione delle ultime ore di viaggio in pullman verso casa, ho chiesto a Giorgia, quindici anni, di raccontarmi dai suoi occhi e dal suo cuore la sua esperienza.“Se dovessi descrivere la GMG con una parola direi: “sorprendente”. Sono partita con poche aspettative, non sapendo bene a cosa sarei andata incontro.

Inizialmente, non ero emozionata all’idea di stare ventiquattro ore su ventiquattro con persone nuove o dormire per terra in una palestra, ma ho scoperto che la gmg non è solo fatica e sacrificio, è piuttosto un cammino. Parti senza sapere che quello che vivrai sarà una continua scoperta.

La cosa che mi ha più colpita è stata la complicità e lo spirito di fratellanza tra pellegrini, quando passi per strada e saluti persone di qualsiasi nazionalità.

Questo viaggio è stato un insieme di camminate, canti e risate sin dai primi giorni in esplorazione delle piccole stradine di Lourdes fino ai milioni di passi percorsi per i grandi viali di Lisbona; per non dimenticare anche le tante ore trascorse in viaggio in pullman.

Le parole che il Papa ha dedicato a noi giovani in questi giorni sono piene di Fede e Fiducia; ci ha fatto capire che c’è sempre qualcuno che crede in noi e che a nostra volta dobbiamo credere negli altri non dimenticarci di Chi ci accompagna e sostiene sempre, Gesù.

Come ci ha detto papa Francesco dobbiamo ascoltare, brillare e non temere”; essere come Maria, alzarci e andare in fretta per scoprire ciò che il Signore riserva per ognuno di noi.

L’avventura della GMG è un’esperienza che rivivrei cento volte e che consiglio a qualsiasi giovane: non fatevi frenare dalle paure, alzatevi e andate in fretta. Ci vediamo presto a Seoul e per le strade della nostra città!”

Come Giacomo null’altro da aggiungere se non condividere un fortissimo senso di gratitudine nell’aver vissuto con Giorgia e altri ragazzi e ragazze come lei un’esperienza di Chiesa così bella.